Il termine drunkorexia, italianizzata in drunkoressia, deriva dalle parole inglesi ‘drunk’ che significa ‘ubriaco’ e ‘anorexia’, ovvero ‘anoressia’.
Il fenomeno si colloca a metà strada tra l’ubriachezza e l’anoressia, ed è un comportamento pericoloso che tocca i giovani che non rinunciano ai cocktail serali, pensando erroneamente di compensare le calorie assimilate con le bevande alcoliche tagliando il cibo.
Il comportamento patologico della drunkoressia è messo in atto prevalentemente da adolescenti, nell’80% dei casi donne che, soprattutto nel fine settimana, evitano il cibo per lasciare spazio agli alcolici particolarmente calorici.
Attualmente oltre all’abuso di alcol, a destare un grande allarme sono anche le bevande energizzanti, i cosiddetti “energy drink”, che contengono sostanze stimolanti quali caffeina, taurina, guaranà, ginseng e niacina. Tali bevande sono finalizzate a dare carica, sensazione di forza, instancabilità, resistenza e potenza e quando vengono mescolate a quelle alcoliche contribuiscono a promuovere gli effetti di disinibizione comportamentale.
È fondamentale per i genitori saper cogliere nei propri figli alcuni segnali premonitori quali:
• la difficoltà di concentrazione e memoria, con impatto sulla resa scolastica;
• l’aggressività immotivata e le alterazioni del tono dell’umore;
• i cambiamenti nel ritmo sonno/veglia con eccessiva sonnolenza diurna;
• la tendenza all’isolamento;
• il desiderio ossessivo di dimagrire;
• la ‘dipendenza’ da abitudini che tendono a ripetersi in alcuni momenti o circostanze, come per esempio il digiuno volontario in previsione di una festa o di una serata con gli amici.